La nostra Associazione ha avviato un progetto di ricerca in collaborazione con la Prof.ssa Annalisa Buffo, responsabile del gruppo di ricerca Fisiopatologia delle cellule staminali cerebrali presso il NICO, Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino.
Il NICO – che ha sede presso l’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, TO – nasce nel 2010 per sfruttare al meglio l’uso comune di laboratori e la condivisione di costose apparecchiature scientifiche prima frammentate nei dipartimenti dell’Università di Torino.
L’Istituto riunisce oltre 70 ricercatori dell’Università di Torino, organizzati in 9 gruppi tra loro complementari, con approcci e formazione multidisciplinari necessari per affrontare la complessità dello studio sul cervello, integrando la ricerca di base con quella applicata e clinica.
Un Istituto giovane, dove i ricercatori – guidati da 20 professori universitari – hanno un’età media di 30 anni. Un mix efficace di esperienza ed entusiasmo giovanile, che frutta oltre 50 pubblicazioni scientifiche all’anno su riviste internazionali ad impatto, oltre ad un’intensa attività di conferenze scientifiche e congressuale in Italia e all’estero.
IL PROGETTO DI RICERCA
Prof.ssa Annalisa Buffo
Disfunzioni di PTEN nell’autismo e nel Gangliocitoma displastico del cervelletto.
PTEN è una proteina che controllare la crescita e ciclo di vita e di morte delle nostre cellule, regolandone le dimensioni e impedendo alle cellule di crescere e di moltiplicarsi troppo rapidamente ed in modo incontrollato. Mutazioni del gene possono determinare una perdita delle sue funzioni e sono associate all’autismo.
In uno studio recente abbiamo dimostrato che l’assenza di PTEN nei neuroni principali del cervelletto (neuroni di Purkinje) provoca una progressiva modificazione della funzionalità di questi stessi neuroni associata a ipertrofia e ad alterazioni comportamentali riconducibili allo spettro autistico (Cupolillo et al., Neuropsychopharmacology 41:1457-66 2016).
Questi studi preclinici hanno fornito la prima evidenza causativa tra una disfunzione di PTEN nei soli neuroni di Purkinje e il disturbo autistico.
Questo risultato è sorprendente e potrebbe condurre a una nuova interpretazione dell’eziopatologia dell’autismo.
Molto rimane da capire del legame tra le alterazioni del ristretto gruppo di neuroni cerebellari in questione e l’insorgenza dei sintomi autistici.
Queste indagini continuano su modelli sperimentali presso il nostro istituto con analisi morfologiche, di imaging e funzionali sul cervelletto e sul resto del sistema nervoso. In parallelo, per espandere il nostro studio all’uomo, abbiamo avviato una collaborazione col dottor Davide Vecchio dell’ Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, Regional Referral Centre for Rare Genetic and Chromosomal Diseases, Palermo.
L’osservazione che la perdita di PTEN nei neuroni di Purkinje nei modelli preclinici determina una forte ipertrofia degli stessi che può condurre a drastiche alterazioni della neuroanatomia cerebellare, insieme ai dati di letteratura e alle osservazioni cliniche condotte dal nostro collaboratore professor Lorenzo Magrassi dell’Università di Pavia sulla natura delle masse tumorali della malattia di Lhermitte-Duclos, ci ha spinto ad approfondire una altro aspetto del potenziale patologico del malfunzionamento di PTEN.
Intendiamo studiare come le alterazioni della segnalazione di PTEN in neuroni e glia cerebellari conducono allo sviluppo della malattia di Lhermitte-Duclos con analisi in vivo su modelli genetici murini unici ed esperimenti in vitro su cellule umane.
L’ipotesi che testeremo è che la malattia di Lhermitte-Duclos non sia un tumore, ma un’alterazione tissutale che insorge lentamente in cellule differenziate.
La conferma di questa ipotesi porterà ad una nuova visione dell’eziopatologia della Lhermitte-Duclos e del trattamento da applicare alla malattia.
PER INFORMAZIONI
Il gruppo di ricerca guidato dalla
Prof.ssa Annalisa Buffo