Il termine PHTS è l’abbreviazione di “PTEN Hamartoma Tumor Syndrome” e indica un gruppo di malattie accomunate dal fatto di essere causate da mutazioni germinali, ereditarie e dannose del gene PTEN.
Sono sindromi rare, si stima che ne sia affetta 1 su 200000, che implicano un aumentato rischio oncologico
PTEN è un gene situato sul cromosoma numero 10. Fornisce le istruzioni necessarie per produrre una proteina che è presente in tutti i tessuti. Quando lavora correttamente aiuta a controllare il ciclo di vita e di morte delle nostre cellule impedendo loro di crescere e di moltiplicarsi troppo rapidamente ed in modo incontrollato. La proteina PTEN modifica altre proteine e grassi rimuovendone i gruppi fosfato e per questa sua attività fa parte di un gruppo di enzimi chiamato fosfatasi. Agisce come parte di un sistema che manda un segnale di stop alla divisione cellulare e obbliga le cellule a sottostare ad una forma di morte programmata chiamata apoptosi.
Quando non funziona a pieno ritmo, le cellule possono moltiplicarsi senza controllo per diventare formazioni tumorali, sia benigne che maligne.
L’enzima PTEN contribuisce inoltre a controllare il movimento cellulare, l’adesione delle cellule al tessuto circostante e la formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi).
Per quanto detto fino ad ora concludiamo che PTEN è un importante oncosoppressore per il nostro organismo.
Tutti i geni si presentano a coppie.
Chi è affetto da PHTS ha, in ogni cellula del suo corpo, una delle due copie che non produce la proteina Pten corretta.
Gli individui che nascono con una mutazione PTEN possono essere diagnosticati come affetti da:
SINDROME DI COWDEN |
SINDROME DI BANNAYAN-RILEY-RUVALCABA (BRRS) |
DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO (ASD) ASSOCIATA A MACROCEFALIA |
SINDROME DI LHERMITTE-DUCLOS |
SINDROME DI PROTEUS |
Quando la sindrome di Cowden e la sindrome di Bannayan-Riley-Ruvalcaba sono causate da PTEN allora chi è diagnosticato ha una PHTS.
Le manifestazioni cliniche delle PHTS sono diverse, ma comunemente includono un aumento del rischio di tumori maligni (prevalentemente mammella, tiroide, endometrio, reni, colon e melanoma), tumori benigni (forme amartomatose in diversi tessuti, lipomi, papillomi, trichilemmomi, macchie nella pelle, macrocefalia).
Possono manifestarsi ritardo dello sviluppo psico-motorio e autismo.
Non esistono ad oggi cure o trattamenti risolutivi. Lo standard attuale consiste nella sorveglianza oncologica in concomitanza con la terapia comportamentale e l’intervento chirurgico, a seconda dei casi.
Le persone con PHTS necessitano di cure mediche da parte di un team multidisciplinare sanitario con esperienza nel campo delle PHTS che deve includere: endocrinologi, gastroenterologi, chirurghi, ginecologi, senologi, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, genetisti, consulenti genetici, ematologi e oncologi.
Pur avendo molteplici manifestazioni cliniche, il tratto comune delle sindromi PHTS è l’aumentato rischio oncologico.
Di seguito descriviamo le manifestazioni più comuni delle PHTS ed i principali rischi riguardanti il cancro.
La maggior parte delle formazioni tumorali che si sviluppano in persone con PHTS sono benigne.
Comuni sono la presenza di piccole papule facciali multiple pigmentate o trichilemmomi le papule papillomatose, le cheratosi acrali.
Sono comuni anche noduli benigni al seno, noduli della tiroide e gozzo, fibromi uterini. Possono verificarsi malformazioni vascolari che richiedono un intervento chirurgico.
Alcune persone con PHTS sviluppano un tumore benigno del cervelletto chiamato malattia di Lhermitte-Duclos.
La macrocefalia (dimensioni della testa più grandi della media) è comune e alcuni bambini con PHTS sono identificati a causa della presenza di ritardi dello sviluppo e disturbi dello spettro autistico.
Di seguito forniamo i dati riguardanti le patologie tumorali che maggiormente colpiscono le persone con PHTS confrontato con il rischio, durante la vita, affrontato da persone non affette:
SENO
Rischio PHTS: 85%
Rischio Popolazione: 12%
età media della diagnosi 40 anni
TIROIDE
Rischio PHTS: 35%
Rischio Popolazione: 1%
età media della diagnosi 30 – 40 anni
ENDOMETRIO
Rischio PHTS: 28%
Rischio Popolazione: 2,6%
età media della diagnosi 40 – 50 anni
RENI
Rischio PHTS: 34%
Rischio Popolazione: 1,6%
età media della diagnosi 50 anni
COLON
Rischio PHTS: 9%
Rischio Popolazione: 5%
età media della diagnosi 40 anni
MELANOMA
Rischio PHTS: 6%
Rischio Popolazione: 2%
età media della diagnosi 40 anni
Ogni paziente con PHTS è differente dall’altro: alcuni sviluppano centinaia di polipi al colon altri solo pochi, alcuni hanno importanti patologie e malfunzionamenti tiroidei altri no.
Per questo motivo il protocollo di sorveglianza e di cura variano molto da persona a persona e vanno discussi e valutati con il proprio centro di riferimento.
E’ estremamente importante, per chi ha una PHTS, poter contare su un team multidisciplinare di medici esperti che collabora alla gestione del paziente , che possa comprenderne le necessità e coordinarne visite ed esami.
Va detto anche che, una volta identificata una mutazione germinale di PTEN, vanno sempre almeno seguite le linee guida per la sorveglianza.
Le PHTS vengono trasmesse in modalità autosomica dominante. Questo significa che ogni figlio di una persona con PHTS ha il 50% di probabilità di essere a sua volta affetto da PHTS.
Questo implica anche che, quando viene rilevata una mutazione del PTEN, fratelli, sorelle genitori ed altri parenti potrebbero essere a loro volta portatori della medesima mutazione ed è consigliabile quindi procedere all’analisi genetica per verificare se lo siano in modo, nel caso, da iniziare al più presto anche per loro il piano di sorveglianza.
Precisiamo che molti casi di PHTS si configurano come mutazioni de novo cioè mutazioni non ereditate da nessuno.
Se hai una PHTS e desideri avere un figlio ti consigliamo di richiedere una consulenza genetica in modo da poter prendere le tue decisioni con responsabilità.